La cucina rappresenta per molte persone il luogo di ritrovo, il posto in cui tutti i membri della famiglia si riuniscono dopo una giornata passata fuori casa, ognuno impegnato nelle proprie attività. Il bambino vive questa atmosfera e vuole attivamente farne parte fin dal momento in cui inizia l’alimentazione complementare.

Ad ognuno il giusto posto in tavola

Come gli adulti mangiano in una situazione comoda, con il tavolo alla giusta altezza e la sedia che permette loro di avere i piedi ben appoggiati al pavimento, cosi’ al bambino deve essere data la possibilità di farlo in modo confortevole. Il tavolo che utilizziamo noi adulti è troppo alto per lui perciò è indispensabile trovare una soluzione adatta. Il seggiolone a cui siamo abituati, però, è bene evitarlo per molteplici motivi:

  • il bambino non ha la possibilità di avere autonomia nell’utilizzo perché non può salire e scendere da solo ma deve dipendere dall’adulto;
  • il vassoio davanti non gli consente di raggiungere il tavolo limitando quindi l’indipendenza di versarsi l’acqua e prendere il cibo che desidera;
  • non gli permette di stare seduto correttamente, con la schiena appoggiata allo schienale e i piedi ben saldi su una superficie

Lo stesso vale per la sediolina che si attacca al tavolo, da utilizzare fuori casa solo in mancanza di alternative. Nelle nostre abitazioni è meglio usare un seggiolone in legno evolutivo che, oltre alla possibilità di scegliere la giusta altezza per consentire al bambino di raggiungere il tavolo, gli permette di avere l’appoggio ai piedi per farlo sentire più stabile e lo rende indipendente nell’uso perché gli consente di salire e scendere da solo in modo sicuro.

Se invece volessimo preparare un tavolino e una sedia a misura di bambino, queste sono le grandezze consigliate dal Centro nascita di Roma che Grazia Honneger Fresco, allieva di Maria Montessori e massima esperta della pedagogia montessoriana applicata nella fascia 0-3 anni, indica nel suo libro “Una casa a misura di bambino”:

Sedia: piano 35×25 cm, altezza da terra del sedile 18 cm.
Tavolo: piano 40×40 cm, altezza 28 cm.
[…] i mobili devono essere leggeri perché il bambino possa spostarli da sé.

Grazia Honneger

Quali stoviglie e utensili scegliere


Dal momento il cui il bambino prende posto a tavola con noi è bene offrirgli delle stoviglie che riesca ad usare con facilità. Scegliamo per lui oggetti reali, piatto di porcellana, bicchiere in vetro e posate di metallo, ma proporzionati alle sue piccole mani. I bicchieri usati solitamente per il liquore, con le loro piccole dimensioni e la giusta robustezza, sono perfetti per essere maneggiati dal bambino piccolo; il piatto da dessert può fungere per lui da piatto principale, così come la forchettina da dolce può diventare la sua posata. Crescendo egli riuscirà a utilizzare con facilità le stoviglie della dimensione classica e si potrà aggiungere in tavola una piccola brocca di vetro solo per lui, contenente l’acqua che potrà versarsi da solo nel bicchiere, visto che la bottiglia risulta essere piuttosto pesante, se piena.

bambino montessori in cucina
Ci sono mille attività che il nostro bimbo può aiutarci a fare in cucina

Si ha l’errata concezione che è meglio offrire al bambino stoviglie di plastica perché dandogli oggetti frangibili certamente li romperà rischiando anche di farsi del male. Questo è scorretto perché se apportiamo le giuste accortezze nell’offrire al bambino gli oggetti da usare e se gliene mostriamo l’utilizzo corretto, il bambino ci sorprenderà per la cura con cui li userà. Gli incidenti succederanno, questo è indiscutibile, ma serviranno a migliorarsi e potranno creare la giusta situazione per fargli vedere come pulire il pavimento o asciugarlo dall’acqua caduta. Gli interventi riparativi piacciono molto ai bambini perché è il momento in cui possono svolgere lavori che solitamente vedono fare agli adulti, si sentono utili e importanti in famiglia.


Come per ogni cosa vige il buon senso: è chiaro che non possiamo offrire a un bambino che ancora non ha superato la fase della permanenza dell’oggetto un bicchiere di vetro, perché il suo interesse in quel momento è osservarne la caduta e sentirne il suono dell’impatto con il pavimento. Ogni genitore conosce il proprio figlio e riesce a valutare cosa sia meglio per lui ma non bisogna mai perdere di vista il punto centrale, che è quello di dover offrire al bambino i mezzi per fare da sé, dandogli fiducia e tempo.

Aiuti in cucina

La cucina, con i suoi utensili dalle forme più varie è sicuramente la stanza in cui il bambino è più voglioso di aiutare l’adulto.

Permettergli di collaborare mentre cuciniamo è bellissimo per il bambino e anche per l’adulto, se riesce a rallentare il suo ritmo e a non premurarsi troppo dello sporco che può venirsi a creare.

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Offrire strumenti sicuri ma funzionanti è il primo passo per favorire l’autonomia del bambino in cucina.

È bene trasmettere al bambino l’importanza delle norme igieniche che ruotano attorno alla cucina, il lavarsi le mani prima di svolgere le attività come cucinare o apparecchiare la tavola e l’indossare un grembiulino. Quest’ultimo oggetto ha molteplici funzioni: aiuta il bambino a non sporcarsi i vestiti, gli permette di essere in ordine sottolineando la cura dedicata all’attività che va a svolgere e ne segna il momento di inizio (quando lo indossa) e di fine (quando lo toglie).

Per poterci aiutare in cucina il bambino deve essere abbastanza grande da stare in piedi autonomamente, indicativamente attorno all’anno e mezzo può iniziare a collaborare con semplici compiti ma per poterlo fare è indispensabile fornire l’aiuto necessario per farlo lavorare comodo e in sicurezza.

Per prima cosa dobbiamo dare al bambino gli strumenti per arrivare al piano di lavoro: uno sgabello alto circa 15 cm è sufficiente se il bambino è abbastanza grande. Se invece è ancora piccolo è molto utile la cosiddetta torre di apprendimento (learning tower), uno sgabello con la protezione sicura per il bambino e utilizzabile da lui in autonomia perché ha uno spazio che gli permette di entrarci e uscirci da solo (anche se da utilizzare comunque in presenza di un adulto).

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Pentole e coperchi sono irresistibili per i nostri bambini. Piccoli chef crescono!

L’altro elemento importante è selezionare gli utensili da fornire al bambino, in base all’età e all’esperienza. Un bambino che non ha ancora tre anni può aiutare a tagliare cibi morbidi come banane, carote o patate cotte utilizzando, le prime volte, uno spalmaburro anziché un coltello.

Quando acquisisce sicurezza si può iniziare a proporre un coltello vero, sicuramente non troppo affilato, ma non di plastica perché deve permettergli di tagliare realmente. Pensate la fatica e la frustrazione che proverebbe il bambino se, dopo tanto sforzo, non riuscisse nell’intento di tagliare il frutto che avrebbe desiderato fare a pezzetti! Crederebbe erroneamente di non saperlo fare e perderebbe interesse a svolgere quell’attività, per questo è indispensabile fornire sempre l’aiuto più corretto.


Per il bambino che ancora non ha compiuto l’anno di età e che in cucina ci fa ancora solo compagnia possiamo proporre una scatola con all’interno il coperchio di qualche pentola e un paio di mestoli. Sarà per lui un intrattenimento molto divertente!
Ricordiamoci che è di estrema importanza mettere in sicurezza la cucina per permettere al bambino di poterla vivere serenamente, qualunque sia la sua età. Per gli utensili che deve maneggiare con l’adulto, i coltelli affilati e tutto ciò che risulta essere pericoloso è bene adibire un cassetto in alto, inarrivabile dal bambino.


Buon divertimento in cucina con i vostri bambini!

Autore

Sono mamma di Mattia ed Emanuele e co-proprietaria di Ecobaby. Sono stati i miei figli a condurmi con le loro manine in questo mondo di salute e colore. E ora sono io a cercare di aiutare altri genitori come me a muovere i primi passi nell'universo lavabile.

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