Autore

Veronica Marchesan

Sono istruttrice certificata del portare. Con l’arrivo del mio bimbo, Alvise, ho cercato di continuare le attività alle quali mi dedicavo prima di diventare mamma, senza dover necessariamente staccarmi dal mio cucciolo. Indossando il piccolino con la fascia, ho potuto passeggiare, danzare, suonare, viaggiare in treno e in aereo, visitare nuovi paesi, trasmettendo tutte le mie passioni al mio bimbo. Già, perché il portare non è una moda, né un’invenzione commerciale: è spendere del tempo insieme, l’uno vicino all’altro, respirando in sincronia, in cui io imparo qualcosa da te e tu impari qualcosa da me.

L’immagine che ci viene in mente quando si parla di portare un bambino con la fascia è senz’altro quella di un genitore che guarda amorevolmente il suo cucciolo appena nato, stretto vicino al cuore e avvolto ad altezza bacio in una fascia colorata… anzi se si tratta di una mamma ci è quasi difficile capire se sia ancora in dolce attesa o se abbia soltanto legato il piccolo con una tecnica di babywearing. E se invece ti dicessi che si possono portare anche i bambini più cresciuti? Anche per i bimbi più cresciuti il contatto è fondamentale Fino a che età si portano i bambini? Prima di tutto è bene comprendere che anche i bambini grandi hanno bisogni, seppur differenti dai neonati, che vanno compresi, accolti e rispettati. Un bimbo che cammina e corre necessita di un nido, una tana calda e sicura dove poter risposare al ritorno dall’ennesima scoperta.…